Coworking: cos’è e a cosa serve

Il coworking è un metodo di lavoro che prevede la condivisione di uno spazio da parte di professionisti indipendenti o lavoratori in smart working.

Solitamente, il termine viene utilizzato per indicare gli spazi o gli uffici condivisi presenti in varie città in tutto il mondo. Tali spazi sono dotati di tutto ciò che può servire ai lavoratori per svolgere le proprie attività nel modo più efficiente possibile, dalla connessione internet a sale riunione e sale relax, fino alle sedute ergonomiche.

In più, gli spazi coworking permettono a liberi professionisti e lavoratori di interagire tra loro, allargando il proprio network e trovando nuovi stimoli. Possono così nascere collaborazioni produttive e progetti originali.

Le chiusure causate dalla pandemia da Covid19, pur avendo ridotto la percentuale di utenti che sfruttano questi luoghi di lavoro, ne ha esteso l’utilizzo a chi si è trovato a dover lavorare in smart working.

Coworking: una scelta green

L’utilizzo degli spazi di coworking può rappresentare una scelta ecosostenibile.

Come è emerso negli ultimi mesi, l’utilizzo di spazi condivisi da parte di lavoratori in smart working, soprattutto se situati non distanti dalla zona di residenza, può aiutare a ridurre il traffico automobilistico. In più, molti coworking sfruttano soluzioni green che permettono di ridurre i consumi e, di conseguenza, l’impatto del lavoro sull’ambiente.

Interessante a tal proposito l’incontro avvenuto nel capoluogo lombardo il 15 marzo, dedicato proprio alla possibilità di trasformare la metropoli in una città più a misura d’uomo e green proprio grazie all’uso degli spazi di coworking a Milano.

Non solo i liberi professionisti, dunque, ma anche tutti quei dipendenti che possono lavorare in smart working, potrebbero contribuire a rendere le città più green scegliendo spazi condivisi posti a pochi minuti di bicicletta dalla propria abitazione.

Come sono organizzati gli spazi di coworking?

Esistono enormi differenze tra i vari uffici e spazi condivisi presenti nel mondo.

I più all’avanguardia e gettonati sfruttano soluzioni sostenibili che combinano l’adozione di sistemi per ridurre i consumi energetici a una grande attenzione per il recupero e il riciclo.

Tra gli spazi più innovativi, possiamo citare il GreenSpace di Denver, totalmente realizzato con materiali che rispettano l’ambiente e dotato di pannelli solari che alimentano per intero l’edificio.

Altro coworking di grande interesse è il CoCoon di Hong Kong, ricco di piante che rendono l’aria più pulita e respirabile, e illuminato con led dal ridotto consumo di energia.

Indipendentemente da dove si trovano – in edifici costruiti ad oc, in librerie o in bar -, gli spazi condivisi sono sempre caratterizzati da un’atmosfera piacevole, rilassante e in grado di stimolare l’attenzione, la creatività e la condivisione. Per ottenere questo risultato, risulta fondamentale scegliere l’arredamento giusto.

L’arredamento

Oltre a creare la giusta atmosfera, il mobilio deve anche evitare a chi lavora di sviluppare dolori muscolari.

Molto importante è la scelta delle sedie, le quali devono essere ergonomiche, e delle scrivanie. Queste ultime devono permettere di guardare il monitor del computer senza piegare la testa e di maneggiare il mouse e la tastiera mantenendo le spalle rilassate.

Le luci, oltre a permettere di ridurre i consumi, devono essere adatte all’ambiente e non devono affaticare la vista.

La presenza di piante è un tocco in più che, oltre a rendere l’ambiente più gradevole e rilassante, migliora la qualità dell’aria e la purifica.

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